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 INTEGRAZIONE DELL’ACIDO BUTIRRICO NELLA SINDROME DELL’INTESTINO PERMEABILE E NELLE PATOLOGIE INFIAMMATORIE INTESTINALI

La“sindrome dell’intestino permeabile” detta anche dell’intestino gocciolante (Leaky gut Syndrome) è caratterizzata da un allentamento delle giunzioni serrate (tight junction) che tengono unite le cellule dell’intestino (enterociti). Ciò comporta un assorbimento attraverso gli spazi tra le cellule di sostanze non digerite o pazialmente digerite, tossine, antigeni alimentari, molecole proinfiammatorie e patogeni vari che si riversano nel circolo sanguigno.

Tali sostanze sono coinvolte nell’attivazione di una risposta autoimmunitaria responsabile della manifestazione di diversi disturbi e patologie come :

  • stanchezza cronica
  • gonfiori e malessere addominale
  • intolleranze alimentari
  • dolori articolari
  • fibromialgia
  • patologie autoimmuni

Una delle molecole maggiormente efficaci nel contrastare questa sindrome è l’acido butirrico.

L’acido butirrico è un acido organico saturo a catena corta composto da 4 atomi di carbonio.

Viene prodotto a livello intestinale dalla fermentazione della fibra alimentare solubile (gomme, micillagini, pectine, fruttani come fos e inulina, galattomannani) ad opera di alcuni batteri lattici.

L’acido butirrico svolge un ruolo importante nella salute del nostro organismo innanzi tutto perchè insieme alla glutamina rappresenta una fonte di nutrimento diretta per la cellula intestinale (enterocita). Ciò risulta importante in tutte quelle patologie infiammatorie croniche intestinali come il morbo di Crohn, la rettocolite ulcerosa, la celiachia, ma anche la sindrome dell’intestino permeabile ed il colon irritabile, nelle quali tali cellule possonono risultare danneggiate o alterate.

Le cellule intestinali infatti sono a rapido ricambio e hanno necessità di proliferare rapidamente.

Nell’intestino è presente il GALT (sistema linfoide associato all’intestino) che rappresenta la prima e più sviluppata barriera immunitaria del nostro organismo, deputata alla nostra difesa. L’acido butirrico è in grado di modulare la risposta di alcuni linfociti detti linfociti T che a loro volta sono deputati ad individuare e neutralizzare gli agenti patogeni presenti a livello intestinale. L’eccessiva reazione infiammatoria determinata da tali cellule sarebbe alla base delle patologie infiammatorie intestinali ma anche di quelle autoimmuni. L’infiammazione cronica infatti determinerebbe un aumento della permeabilità intestinale, ossia un allentamento tra le giunzioni serrate delle cellule intestinali che favorirebbe il passaggio di sostanze tossiche e indigerite ma anche di anticorpi direttamente nel circolo ematico.

Tale azione si esplicherebbe attraverso due meccanismi principali che sono in primis l’inibizione del fattore di trascrizione nf-kb. Tale fattore di trascrizione è coinvolto nell’espressione genica di citochine proinfiammatorie e quando non è regolato correttamente può rappresentare un fattore di rischio di cancro al colon oltre che di patologie come colite ulcerosa e morbo di Crohn. In secondo luogo l’acido butirrico eserciterebbe un’azione inibitoria sul rilascio di citochine proinfiammatorie come il TNFα, l’IL-8 e l’IL-13 oltre che sull’istone deacetilasi. Quest’ultimo meccanismo favorirebbe il ripristino delle giunzioni serrate tra gli enterociti con una marcata riduzione della permeabilità intestinale.

Tra le patologie autoimmuni per le quali è sempre più evidente una correlazione con l’alterazione della permeabilità intestinale troviamo :

  • Diabete 1
  • Tiroiditi autoimmuni
  • Lupus eritematoso sistemico
  • Artrite reumatoide
  • Sclerosi multipla

L’acido butirrico si è inoltre rivelato utile nella perdita di peso, in particolar modo in quanto contribuisce a migliorare la sensibilità all’insulina e alla sua capacità di stimolare la produzione di leptina, un ormone prodotto dal tessuto adiposo ed in grado di favorire il controllo del senso della fame.

Un ulteriore proprietà dell’acido butirrico è legata alla sua capacità di indurre l’apoptosi delle cellule tumorali intestinali. Tale prerogativa è importante nella prevenzione del cancro del colon-retto. Inoltre studi in vitro hanno dimostrato che il butirrato stimola la proliferazione delle cellule sane del colon.

Dr. Tomaso Puggioni Dottore in “Chimica e tecnologie farmaceutiche” e in “Scienze degli Alimenti e della Nutrizione”

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